X Factor 2022, le pagelle: i promossi e bocciati dei Live Show del talent di Sky condotto da Francesca Michielin.
Arrivato il momento dei Live, a X Factor 2022 non si può più sbagliare. Tra esibizioni convincenti e assegnazioni al limite della follia, in questa semifinale se ne sono viste di tutti i colori. Ecco i promossi e i bocciati dopo il sesto appuntamento dal vivo di questa edizione.
Le pagelle dei giudici la semifinale
Fedez: 6
Non è stata la sua miglior serata, non ha nemmeno accettato con sportività l’eliminazione degli Omini, che era nell’aria vista la regola, non scritta, di portare un concorrente per giudice in finale. Una regola non scritta impostasi negli ultimi anni e che, diciamo la verità, messa così non ha senso. Se le cose stanno così, tanto vale ufficializzarlo.
Rkomi: 8
Si becca qualche fischio e qualche insulto per un eccesso di sincerità. Se la cava infastidendosi il giusto. Il suo più grande merito è però aver accompagnato con grande senso di responsabilità il cammino dei Santi, che si sono dimostrati, puntata dopo puntata, il progetto più compiuto di questa edizione.
Ambra: 7
Chi lo avrebbe detto, al primo Live, che Ambra ce l’avrebbe fatta ad arrivare in finale, e con i Tropea, così poco amati dal pubblico? Francamente, non noi. Contenti di essere smentiti.
Dargen: 7
Più sereno rispetto alla scorsa settimana, consapevole di avere tra le mani un’artista molto amata dal pubblico, gioca soprattutto a demolire uno dei due artisti del team Fedez. Missione compiuta in tutto e per tutto.
Le pagelle dei concorrenti dopo la sesta puntata
Omini: 6
Per la prima volta li abbiamo visti in difficoltà. Già con l’orchestra qualcosa non aveva filato per il meglio, ma con i Baustelle il feeling non è sembrato scattare naturalmente. Prima è sparito Francesco Bianconi, poi Julian Loggia, con la sola Rachele a tenere a galla la barca. Insomma, tra inconvenienti tecnici e qualche imbarazzo mal gestito, la performance è andata in porto con difficoltà. Molto meglio su Song 2, brano scelto da loro, sentito, vissuto. Non perfetto (abbiamo visto loro performance migliori) però il risultato supera la sufficienza. Avrebbero comunque meritato la finale per il percorso fatto fin qui.
Tropea: 7
Gestire l’esuberanza della signora Donatella non è semplice. Rettore sul palco ci sa stare, ma i Tropea sono riusciti a tenergli testa e il risultato è stato più che gradevole. Interessante anche la cover di Qualcosa di grande, che rende un po’ punk, un po’ stoner rock, anche un classico della musica pop anni Duemila.
Linda: 8
Uno dei momenti migliori della serata, il duetto tra lei e Federico. E molto per merito proprio di Linda, in grandissimo spolvero. Qualche problema nell’armonizzazione durante il primo ritornello, ma il risultato finale è stato davvero di gran pregio. Molto bene anche la manche Hype, che l’ha vista rimanere in un territorio molto “suo”, dimostrando di essere migliorata anche nella capacità di tenere la scena senza lasciarsi andare a un’emozione eccessiva.
Santi Francesi: 8
Non è il brano più difficile o bello che abbiano coverizzato Fiamme negli occhi, ma i Santi sono riusciti a cavarsela anche con i Coma_Cose, soprattutto con California, capace subito di trovare il feeling con Alessandro. Ma la vera performance da brividi arriva qualche minuto dopo con When You Were Young. Versione splendida, suonata e cantata in maniera precisa, con un arrangiamento fedele all’originale ma anche molto personale. Bravi, davvero.
Beatrice Quinta: 7
Due personalità egocentriche, messe insieme, rischiano di fare scintille. A farsi leggermente più piccola, com’è giusto che sia, è Bea, e il risultato del duetto con Morgan è stato esplosivo. Sicuramente l’esibizione più vivace della serata. Su Teorema poi mette tutta se stessa, portando sul palco un mondo che a chi scrive non appartiene, ma che perlomeno le permette di mostrare al meglio la sua miglior qualità: la voce, non un dettaglio per un’aspirante popstar.
Le pagelle dei giudici la quinta puntata
Fedez: 6
Non benissimo stavolta con la scelta delle canzoni e con le esibizioni dei suoi ragazzi. Riesce comunque a portarsi due concorrenti in semifinale, senza praticamente mai rischiare con i ballottaggi, e non è poco.
Rkomi: 7
Perde la sua Joelle, ma regala ancora una volta un momento prezioso ai Santi Francesi, che si confermano i più pronti di questo X Factor 2022, almeno per ora.
Ambra: 7
Le restano solo i Tropea, ma li valorizza al meglio con un brano splendido in un momento decisivo per il loro percorso. Brava anche ad alzare la voce quando Dargen va oltre il consentito.
Dargen: 4
Parte malissimo con una battuta di dubbio gusto uscita male che più male non si poteva. Un momento cringe che non viene migliorato dalle esibizioni dei suoi ragazzi questa sera. Ha osato troppo e ha giustamente pagato.
Le pagelle dei concorrenti dopo la quinta puntata
Disco Club Paradiso: 5
L’arrangiamento è confuso e infelice. La malinconia che permea questo pezzo non ha nulla a che vedere con i Disco Club, che faticano davvero tanto a stare nel mood. Male vocalmente, incerta anche la performance dei musicisti. Insomma, per stasera c’è molto da rivedere. E pagano gli errori a caro prezzo.
Joelle: 6
La sufficienza è ciò che merita il suo percorso generale, più che la brevissima esibizione della quinta serata di X Factor 2022. La sua avventura si può riassumere nel sorriso amaro che si è stampato sul suo volto quando è rimasta in ballottaggio con Linda. Praticamente, una sentenza.
Omini: 6
Fanno un po’ il compitino in questa serata gli Omini, alla prima semi-ballad di questa avventura. Sono sempre forti, ma questo tipo di ritmi lenti, pensierosi, malinconici, non sembra appiccicarglisi perfettamente addosso.
Beatrice Quinta: 4
“Uno dei pezzi più difficili da fare nella storia dei pezzi“, afferma Bea nell’introduzione parlando di Don’t Stop Believin’ dei Journey. Che poi non vuol dire niente. Eppure ha avuto ragione. Perché il brano se la mangia. Parte bene, poi si perde per strada, secondo dopo secondo. Ad abbassare di un punto il voto però è l’arrangiamento, kitsch come il personaggio, non come la canzone.
Santi Francesi: 8
La miglior esibizione della serata. Ancora una volta i Santi alzano il livello, grazie a un cantato sempre credibile e ispirato e a un arrangiamento che punta in alto e colpisce il bersaglio.
Linda: 6
Al di là del problema tecnico, che avrebbe potuto affossare una ragazza giovane come lei, Linda parte non bene, checché ne dica Fedez, ma riesce a recuperare alla grande (o quasi). Ammettiamolo però: ha avuto serate migliori.
Tropea: 7
Il grande problema dei Tropea questa sera si chiama Brian Molko. Non perché sia un cantante intoccabile, ma perché nel suo timbro ha quell’ambiguità malinconica, quella latenza depressiva che non è facile da imitare o sostituire. Per il resto la performance resta comunque di buon livello.
Il racconto del quarto Live Show
Fedez: 7
Continua il suo percorso netto, anche se in questa modalità più sobria non intrattiene il pubblico come nelle precedenti puntate. Un piccolo neo: dall’inedito di Linda ci si poteva aspettare di più.
Rkomi: 7
Al di là della presunta liason con Beatrice Quinta, il rapper continua sulle montagne russe. In questa puntata quasi non si vede e non si sente, ma intanto porta a casa due inediti di spessore, tanto differenti quanto pennellati sui suoi artisti.
Ambra: 5
Non è andata male la sua serata inediti, anche se la versione di Molecole presentata stasera da Lucrezia è molto più piatta. Alla fine il pubblico non apprezza e manda nuovamente due suoi artisti al ballottaggio. Insomma, l’avventura di Ambra in questa edizione, magari non solo per colpa sua, non si sta rivelando proprio esaltante. A pagarne le spese, stavolta, è Lucrezia. Le restano solo i Tropea. Riuscirà a portarli fino in fondo?
Dargen: 6
Fa l’istrione, fa il giocherellone, ma intanto quando conta la bomba sa sganciarla. E zitto zitto continua a portare avanti due progetti che nessuno prenderebbe sul serio, a un primo sguardo, e che forse sono più seri di tutti gli altri messi insieme. Anche se poi i gusti son gusti, e alcune cose ancora non convincono di Bea.
Le pagelle dei concorrenti dopo la quarta puntata
Beatrice Quinta – Se$$o: 5
Una performance curata al minimo dettaglio ad aprire la quarta puntata di X Factor 2022, con una produzione iper-professionale che appiattisce in maniera inspiegabile la sua voce e l’impatto emotivo dell’esibizione. A chi scrive il brano non piaceva prima, non piace adesso. Bea sulle cover se l’era cavata bene, ma parlare di diva divisiva sembra davvero iperbolico anche per un programma televisivo.
Tropea – Cringe inferno: 7
Band cresciuta settimana dopo settimana, i Tropea hanno dimostrato di saperci stare su un palco, di saper suonare, di avere anche un’attitude affascinante. L’inedito non è un capolavoro, per la prima metà è anzi abbastanza noioso, ma nella seconda parte esplode completamente.
Linda – Fiori sui balconi: 6
Brano scritto dai BNKR44, strappa complimenti ed elogi dai quattro giudici. Al primo ascolto non sembra elevarsi sopra la media di uno stantio pop italiano. Linda però è brava, anche nelle sue imperfezioni. E ha tutto per arrivare fino in fondo.
Santi Francesi – Non è così male: 7
Tiepido nella prima esibizione, quella delle Audition, oggi Non è così male suona come un brano maturo, già pronto per lanciarsi nella grande sfida delle radio italiane. Non è un capolavoro, ma è un pezzo che funziona in tutto, o quasi. Non vinceranno il talent, ma il successo potrebbero cercarlo anche oltre il programma.
Lucrezia – Molecole: 5
Persa tutta la magia della prima volta che l’abbiamo ascoltata a X Factor 2022, persa tutta la sincerità e l’innocenza di un brano che, vergine, riusciva a dire molto più di quanto non riesca a trasmettere in questa nuova versione piatta e affettata. Però lei è brava, eh.
Omini – Matto: 7
Se la cavano anche con l’italiano, i ragazzi. L’energia c’è, la professionalità anche, sorprendente per dei ragazzi così giovani. La penna di Appino si sente, ed è un plus.
Joelle – Sopravvissuti: 7
I pezzi scritti da gruppi di lavoro così numerosi spesso sanno di finto, creano emozioni che svaniscono in un battito di ciglia. Stavolta l’effetto è inverso. Per la prima volta Joelle sembra nuovamente a suo agio, come durante le Audition. Vuol dire che il brano è in sintonia con la sua anima, e il risultato si sente.
Disco Club Paradiso – DSC: 7
Lo avevamo già conosciuto alle Audition questo inedito, lo troviamo qui più compresso e più completo, con una produzione iper-presente che però non appesantisce il risultato finale. Molto del potenziale si basa su Jacky Sax, molto su una simpatia straripante da parte dell’intero quartetto che si prende sul serio non prendendosi sul serio.
Le pagelle dei giudici dopo la terza puntata
Fedez: 7
Ha una squadra fortissima in questo X Factor 2022, e questo lo si sapeva già dai Bootcamp. Forse asseconda troppo Dadà, ma non si può certo fargliene una colpa. Alla fine il pubblico non premia né lui né l’artista partenopea.
Rkomi: 5
Inizia nervoso, non incassa bene le critiche, va in difficoltà ma recupera col passare della puntata. Si vede che vuole bene ai ragazzi, forse anche troppo per riuscire a indirizzare i suoi talenti meno pronti. Con Joelle si salva, ma urge trovare una soluzione per farla rendere al meglio.
Ambra: 7
Se con Lucrezia forse ha trovato alla fine la strada maestra, con i Tropea sta facendo, incredibilmente, un lavoro eccellente.
Dargen: 6
Con Bea sta facendo un gran lavoro, con i Disco si sta divertendo. Su Matteo c’è ancora qualcosa da rivedere. Se ne accorge anche il pubblico che decide di far terminare qui l’avventura del giovane ragazzo dal cuore d’oro.
Le pagelle dei concorrenti dopo la terza puntata
Disco Club Paradiso: 7
Tra Nek e Manu Chao vince la Clandestino del cantautore francese, mescolata con quel pizzico di balera che è tipica del loro stile. Un’accozzaglia di cose che per i giudici di X Factor 2022 non funziona. De gustibus.
Joelle: 5
Settimana difficile per Giorgia, reduce da critiche importanti. Il risultato dovrebbe essere incoraggiante, stavolta però, un po’ per l’arrangiamento, un po’ per la performance, il tutto appare un po’ troppo scolastico e impreciso. Paradossalmente, è un passo indietro.
Omini: 8
L’esibizione migliore della band fino a oggi. Ha rubato la scena Mattia (il batterista, in grado di dimostrare quanto la batteria sia ancora mille anni avanti a ogni tipo di drum machine), ma tutti e tre si sono galvanizzati sulle note più rudi degli Arctic Monkeys. Qualcuno storce il naso, ma i ragazzi continuano a essere una certezza.
Lucrezia: 6
Rispetto alle precedenti puntate sembra più a fuoco, più in linea con quello che aveva promesso fin dalle Audition. Ma la produzione non convince appieno.
Dadà: 7
Una buona esibizione per Gaia, che si emoziona ed emoziona con un brano che è un capolavoro assoluto della nostra cultura. Non c’è perfezione, né nella sua interpretazione né nell’arrangiamento (che pure rispetta molto la tradizione), ma l’effetto generale è molto piacevole.
Linda: 7
Non parte benissimo, forse anche per colpa di una produzione così così. Ma la ragazza non si perde mai d’animo e si guadagna addirittura una standing ovation. Forse esagerata, ma la performance c’è stata.
Beatrice Quinta: 6
Sette per la performance, un po’ eccessiva ma adatta a lei. Cinque al brano, perché certi brani vanno toccati con delicatezza. La media è necessariamente una sufficienza, nulla più. Ad ogni modo Bea può piacere o no, ma sta crescendo puntata dopo puntata.
Tropea: 7
Tornano a sorprendere, mostrando una nuova versione di loro. In un crescendo di rara potenza, partono quasi incerti ma finiscono davvero per incendiare lo stage.
Santi Francesi: 6
Il loro pregio è essere sempre credibili. Sono anche camaleontici e non vanno in difficoltà con qualcosa di diverso dal solito. Ma li preferiamo su altri mondi.
Matteo Orsi: 5
Tenco non è per tutti. Si sente la commozione, l’emozione arriva, ma le imperfezioni sono tante. L’assegnazione arriva troppo presto. Forse tra dieci-quindici anni sarebbe stata più adeguata.
Le pagelle dei giudici dopo la seconda puntata
Fedez: 6
Al cospetto del vecchio ‘mentore’ di X Factor, Morgan, appare un po’ spiazzato, quasi infastidito, ma nel suo percorso da giudice esperto continua a non sbagliare un colpo, tanto che per cercare di mettergli i bastoni tra le ruote ci si è messo in mezzo il Covid.
Rkomi: 7
Non tutte le sue scelte portano a performance memorabili e non può essere anche una sua responsabilità, come anche l’eliminazione di Iako. Ma il percorso che sta facendo fare ai Santi lo porta a essere uno dei giudici più interessanti di questi anni. Un punto in più per aver pubblicamente criticato la puntata a tema (o forse il tema della puntata).
Ambra: 5
Poteva essere un caso che nella prima puntata di X Factor 2022 ci fossero due suoi concorrenti in ballottaggio. Poteva, ma evidentemente un problema di fondo c’è. Un problema grosso, che parte dalla scelta dei talenti da portare ai Live e arriva ad assegnazioni che superano il limite del rischioso. Se la cava però con un ballottaggio stavolta indolore. La sensazione è che dovrà cambiare qualcosa per non perdere presto anche gli altri suoi due concorrenti.
Dargen: 7
Aveva ‘toppato’ alla grande nella prima puntata dei Live di X Factor 2022, tra assegnazioni discrete e qualche uscita non proprio a fuoco anche nei giudizi. In questo secondo Live è sembrato decisamente più convinto in tutto. Teniamolo d’occhio, insieme ai suoi ragazzi.
Le pagelle dei concorrenti dopo la seconda puntata
Beatrice Quinta: 7
L’abbiamo vista presentarsi come una barbie trasgressiva, la ritroviamo a suo agio anche in con una versione molto rivisitata di Tutti i miei sbagli dei Subsonica. Paradossalmente, sembra più credibile ora. Che abbia trovato una nuova chiave per esprimere il suo talento?
Tropea: 6
Forse un po’ troppo in tutto, nella coreografia, nelle sequenze (come fatto notare da Fedez), nell’urlo finale leggermente forzato. Non era il loro pane, ma lo hanno masticato con convinzione.
Santi Francesi: 8
Creep dei Radiohead l’hanno coverizzata tutti (o quasi). Ma non tutti (o quasi) l’hanno fatta bene come i Santi, che confermano la loro crescita costante.
Dadà: 5
Non è tanto il Covid a non convincere, anzi, quella può essere una giustificazione. Il problema è che Gaia canta tutto in maniera uguale, e ci sono canzoni su cui la sua voce e il suo stile non vengono fuori con naturalezza. Canzoni come questa.
Matteo Orsi: 6
Una Take on Me diversa, non per forza migliore. Matteo continua a essere un discreto talento ma ancora acerbo. Avrà tempo di maturare nelle prossime puntate.
Linda Riverditi: 7
Decisamente meglio sugli Snow Patrol che non su Rino Gaetano, Linda continua ad essere la vincitrice annunciata di questa edizione, al di là dei brani che presenterà di qui in avanti.
Iako: 6
Al secondo Live dopo due prove non brillantissime, la sensazione è che Jacopo abbia un mondo così particolare dentro di sé incapace di venir fuori nelle cover. Purtroppo per lui non è riuscito ad arrivare fino alla puntata cover.
Disco Club Paradiso: 7
Messo da parte l’inglese, e messa da parte la dissacrazione della scorsa settimana, i Disco tornano più credibili nella ‘caciara’ disco-funk di Silvestri. E poco importa se il brano del cantautore romano ha una profondità che viene del tutto persa in questa versione. Jacky e compagni restano tra i personaggi più rappresentativi di questa edizione.
Lucrezia: 4
Lei ci ha messo tutto quello che ha, su un pezzo nato per rimanere com’era. Dargen ha avuto ragione, nell’attacco è sembrata partire bene, ma nel ritornello è crollato tutto, senza alcuna credibilità, complice una produzione confusa e sempliciotta. La sensazione è quella di una grande occasione sprecata, ancora una volta.
Omini: 7
Anche alle prese con il rap dei Beatie Boys gli Omini hanno mostrato di saperci fare. Non perfetti, certo, ma chi gliela chiederà mai la perfezione. Una bomba a orologeria pronta a esplodere da un momento all’altro.
Joelle: 6
Una performance discreta, che non dà nulla al brano originale, toglie molto ma non abbastanza da trasformarlo in qualcosa di brutto.
Le pagelle dei giudici dopo la prima puntata
Fedez: 7
Ha una squadra forte, lo sa, rispetta i loro talenti e per ora sceglie una via abbastanza conservativa per non esporli a rischi eccessivi. La tattica funziona. Antipatico nei giudizi, ma navigato in tutto il resto.
Rkomi: 6
Il giovane rapper dall’animo rock convince per il coraggio nelle scelte e l’equilibrio nei giudizi. Con i Santi porta la miglior performance della serata, almeno per la produzione.
Ambra: 6
Si rifà dopo un percorso per arrivare ai Live ricco di decisioni risibili. La sua squadra funziona almeno per due terzi e le cover assegnate per la prima serata sono sembrate a fuoco. Il pubblico non è stato d’accordo e le ha regalato un derby al ballottaggio, esperienza dura per ogni giudice.
Dargen: 5
Rischia tanto, rischia troppo, le assegnazioni sono quasi incomprensibili. Resta la simpatia del personaggio, ma come debutto non è il massimo.
Le pagelle dei concorrenti dopo la prima puntata
Omini: 7
Fedez sceglie di portarli dalle atmosfere british al primo punk americano, ma i ragazzi non perdono il filo e rimangono se stessi. Performance buona, non sorprendente.
Iako: 6
Interpretazione rischiosa su un brano bello e difficile, riarrangiato a modo suo, per l’occasione. Da lui ci si aspetta coraggio, e coraggio c’è stato. L’effetto però non è stato magico come sperato.
Disco Club Paradiso: 5
Scelta azzardata da parte di Dargen, che ha preso uno dei pezzi più intensi della storia e lo ha affidato a una band dedita al ca**eggio, trasformandolo in un pezzo da riviera romagnola. Non proprio il massimo. A fare ciò che gli è stato chiesto, però, i quattro sono stati bravi.
Lucrezia: 6
Anche l’assegnazione di Ambra è retrò, su un grande pezzo rimodernato per l’occasione. La produzione è molto presente sul ritornello, ma la sua voce rende il tutto delicato e credibile. Il pubblico si accoda a Fedez, non apprezza e la manda al ballottaggio.
Matteo Orsi: 5
Uno dei più giovani di questa edizione, ovviamente uno dei più acerbi. Va bene l’emozione, ma qualche imprecisione di troppo depotenzia l’esecuzione. Peccato.
Dadà: 6
Continuano i mash up di Gaia, tra Napoli e Sud America. La performance è migliore rispetto a quelle di Bootcamp e Last Call, ma bisognerebbe provare a modificare qualcosa per vedere fin dove si può arrivare con lei. Il potenziale c’è.
Linda: 7
Pulita e graffiata, non cambia molto. Linda sa trasmettere emozioni. Ma il pezzo non sembra pennellato su di lei. Forse non lo sarebbe su nessuno, eccetto il suo immenso autore.
Matteo Siffredi: 4
Kitsch la produzione, ancora più kitsch l’interpretazione. I giudizi sono lusinghieri da parte dei giudici. De gustibus. Il pubblico lo punisce e lo manda correttamente al ballottaggio, dove esce sconfitto. Lascia il talent con la sensazione che avrebbe potuto giocarsela in maniera differente.
Santi Francesi: 8
Fatta da una band, e non da un duo, avrebbe regalato ancora più carica. Ma anche così non è andata male…
Beatrice Quinta: 5
Qualche problema di voce avuto in settimana non le ha permesso di lavorare al meglio. La performance è buona, per il suo potenziale, ma il pezzo non funziona del tutto.
Joelle: 6
Convince più l’arrangiamento rispetto all’esibizione. A tratti è sembrato di ascoltare Brandon Flowers che canta Avril Lavigne. E non sappiamo se è proprio un bene.
Tropea: 7
Sentire l’assegnazione ha fatto venire i brividi. Poteva essere un suicidio, è stato invece il coniglio estratto dal cilindro.